Emozioni
Alessandra Monti

Il termine emozione deriva dal latino emovere e si riferisce innanzitutto al movimento.
Attualmente si ritiene che le emozioni siano il risultato sia di un’attivazione centrale sia dell’eccitazione fisiologica periferica.
Le emozioni presentano tre componenti fondamentali: una comportamentale, una fisiologica e una soggettiva.
La componente soggettiva rappresenta il sentimento soggettivo interno che si associa a ogni emozione.

Immaginiamo l’equilibrio come un centro pulsante, non statico, una vibrazione che forma cerchi di diverso raggio che non si scostano troppo dall’asse della centratura.
E’ importante che non si intenda quindi l’equilibrio come uno stato neutrale, ma come uno stato di vita migliore della neutralità.

Quando uno stimolo scatenante provoca un’emozione il cane uscirà dal suo stato di equilibrio e non avrà altra soluzione se non quella di reagire per tornare al suo equilibrio.
Il cane quindi possiede una naturale capacità di ritrovare il suo equilibrio interiore.
I cani non sono solo dei diapason che reagiscono a stimoli esterni, hanno competenze emotive e capacità di autocontrollo per gestire il loro stato emozionale rispetto agli stimoli che ricevono dall’ambiente.

Dobbiamo però tener presente che più lo stimolo sarà per lui forte, più turbolenti saranno le emozioni e più il cane si allontanerà dall’asse della centratura raggiungendo picchi emotivi. I tempi di rientro allo stato di equilibrio sono soggettivi.

Le emozioni tengono informato il soggetto sull’efficacia delle strategie in atto: se spiacevoli, inducono a cambiare strategie e se piacevoli, ne sono un rinforzo. Barbara Gallicchio

Possiamo pensare che l’emozione esista prima di ogni azione, immaginiamo l’emozione come uno squilibrio al quale il cane reagisce nel tentativo di ristabilire l’equilibrio con l’azione. Attraverso cioè un comportamento che gli permetta di scaricare, calmare l’emozione.

Nella valutazione di un problema comportamentale del cane, comprendere per quanto tempo il cane è sottoposto a stimoli emotivi, verificare se ha la possibilità di manifestare un comportamento per calmare l’emozione, quale comportamento utilizza e il tempo che impiega a calmare l’emozione, sono elementi fondamentali da considerare.

E’ possibile condizionare il nostro cane a restare rilassato in presenza di cose che lo spaventano se le emozioni positive sono sufficientemente forti da inibire quelle negative. David Appleby e Jolanda Pluijmakers

Le nostre emozioni sono in grado di condizionare quelle del nostro cane più di quanto riesca a fare lui con noi.
Questo significa che le vibrazioni delle emozioni che ci percuotono si espandono fuori dal nostro corpo fisico e raggiungono il nostro cane che, entrando in risonanza, si farà carico del nostro squilibrio.
Allo stesso modo se ci troviamo in uno stato di equilibrio e calma siamo in grado di facilitare il cane che ha perso l’equilibrio a riacquistare uno stato di serenità.

Il nostro animale respirerà l’emozione taciuta e vi si aggancerà. E grazie alla propria natura e a una forma di saggezza animale superiore ci mostrerà con il suo comportamento ciò che intimamente stiamo vivendo. Roberta Ricci

L’aspetto forse più interessante è proprio questo: i cani sono maestri nel mettere in scena, come su un palco, ciò che noi intimamente stiamo vivendo e mostrandolo ci permettono di vedere ciò che ci sta attraversando.